La chiesa parrocchiale di Gavelli dedicata all’arcangelo Michele è sorta all’interno delle mura castellane in epoca romanica, ma fu poi ricostruita nel XVI secolo, a navata unica, coperta a capriate, con pavimento in pietra e terminante con una grande abside.
Esterno
L’esterno si presenta con una semplice facciata a capanna, dove si aprono il rosone e il portale del 1587 ed è affiancata da un alto e stretto campanile a torre al cui interno si trovano tre campane di antica origine necessarie per il suono festivo che si usava nella zona.
Le campane
La chiesa parrocchiale ha una torre campanaria con tre campane.
La maggiore è stata rifusa nel 1924 da Raffaele Orlandi di Gagliano Aterno (Aq). Misura 80,7 centimetri di diametro. L’iscrizione recita: AD HONOREM DEI B. MARIAE SS: ROSARII SANCTORUNQUE PROTECTORUM HUIUS GAVELLI CASTRI OBULO CIVIUM AMERICAE RESIDENTIUM FUSA A. D. MCMXXIV. Mentre, nella parte frontale c’è la firma estesa del fonditore: DITTA RAFFAELE ORLANDI E FIGLI GAGLIANO ATERNO 1924.
La campana Mezzana è stata rifusa nel 1770, da fonditore è ignoto. Misura 73,7 centimetri di diametro. L’iscrizione recita: IN DEI HONOREM B. M. V. ET S. MICHAELIS ARCANGELI PATRONI A. D. MDCCLXX – XTUS VINCIT XTSUS REGNAT IXTUS IMPERAT XTUS AB OI MALO NOS DEFENDAT.
La campana minore è stata rifusa nel 1834 da Stefano Ponti di Spoleto. Misura 47,7 centimetri di diametro. L’iscrizione recita +ECCE CRVCEM + DOMINI NOSTRI IESV CRISTI + SANTA MARIA ORA – + PRO NOBIS STEPHANUS PONTI FVDIT SPOLETI A. D. MDCCCXXXIIII. Vi sono raffigurati il Crocifisso e la Madonna col Bambino.
Interno
L’interno è ampio ed, oltre all’abside, ha le due pareti laterali sistemate a nicchie, un tempo completamente affrescate, anche se attualmente la parete destra risulta alquanto rovinata dalle infiltrazioni di umidità provocate dalla strada rampante che si trova a fianco.
La chiesa ha poi conosciuto un rinnovamento anche in epoca barocca con l’inserimento di alcuni altari laterali con tele dipinte, dei quali resta anche qualche macchina lignea.
Tutta la parete sinistra e l’abside presentano comunque ancora degli affreschi di Giovanni di Pietro detto lo Spagna e della sua scuola, datati tutti tra la fine del secolo XV e l’inizio di quello successivo, i quali conservano le decorazioni degli altari di San Girolamo, San Bernardino, Santi Filippo e Giacomo, dell’Immacolata Concezione e di San Michele Arcangelo.
Fra tutti spicca per bellezza un episodio dell’apparizione di San Michele Arcangelo sul Monte Gargano, ad un guardiano di bestiame che anziché assolvere il proprio compito si era recato nei dintorni a caccia con la balestra, convinto da alcuni suoi amici.
Inoltre la chiesa conserva tra le altre numerose suppellettili un fonte battesimale in pietra del secolo XV, la cui copertura in legno presenta delle sculture di santi protettori, un ciborio del secolo XVI per l’altare maggiore intagliato e dorato, alcune statue lignee in sacrestia già facenti parte degli altari laterali di San Sebastiano e di Sant’Antonio e i resti del Beato Benedetto, un eremita locale del secolo XIII, vissuto in un eremo nei pressi del paese e morto in concetto di santità.
Tradizioni
Un tempo nella chiesa si svolgevano le due festività di San Michele Arcangelo l’8 maggio e del Beato Benedetto il 15 settembre, ma attualmente se ne svolge una soltanto in onore di entrambi i patroni, che viene fissata nel periodo di Ferragosto, quando il paese è più abitato.