Chiesa di San Pietro

La chiesa parrocchiale di San Pietro in Grotti ha ereditato il suo titolo da quella più antica e campestre dedicata a San Lorenzo, usata successivamente come cimitero della località e di cui oggi si possono osservare soltanto dei miseri ruderi.

Storia

Le origini della chiesa di San Pietro si debbono comunque far risalire al secolo XIV, quando fu edificata come cappella devozionale fuori delle mura castellane, lungo la strada pubblica, ma nel corso dei secoli successivi essa ha subito diversi rifacimenti e restauri, anche per la successiva crescente importanza per cui l’interno si presenta in stile barocco e con campanile a torre sul retro, anche se l’esterno conserva ancora parte della cortina romanica originaria.

Esterno

La facciata della chiesa è a capanna, arricchita da un portale cinquecentesco, inserito forse in uno dei numerosi restauri dell’edificio, nella stessa epoca in cui è stata anche asportata un’epigrafe romana, attualmente conservata nel Museo civico di Spoleto.

Le campane

La torre campanaria della chiesa parrocchiale risale al 1955 come si evince da una lapide di marmo commemorativa sita all’interno della chiesa. Attualmente le campane sono tre ma anticamente le campane erano quattro in quanto una proveniva dalla chiesa della Concezione.

La campana maggiore è stata realizzata da Iohain Ferraut. Misura 95,5 centimetri di diametro, nota Lab3. La bellissima iscrizione in caratteri gotici recita: MENTEM SANCAT SPONTANEAM HONOREM DEO ET PATRIAE LIBERATIONEM. Sotto, in caratteri più piccoli: MAGISTRO IOHAIN FERRAUT ME FECIT XUS REX VENIT IN PACE DEUS HOMO FACTUS EST ET VERBUM CARO FACTUM EST MCCCCLXXXXIII. Vi sono raffigurate, in piccoli quadri, le immagini della Madonna col Bambino, la Crocifissione, San Michele Arcangelo e nuovamente la Crocifissione.

La campana Mezzana è stata rifusa dalla “Premiata Fonderia di Campane Demetrio Soli & Figli di Foligno” nel 1910. Misura: 84,7 centimetri di diametro, nota Solb3: L’iscrizione recita: FATTA RIFONDERE DAL PAESE DELLE GROTTI CON IL DENARO DEL BOSCO DELLA COMUNITÀ. Vi sono raffigurate le immagini del Crocifisso, l’Immacolata Concezione e la firma del fonditore.

La campana minore è stata rifusa nel 1905 da Salvatore Orlandi di Gagliano Aterno (Aq), misura 53,2 centimetri di diametro, nota Fa#4. L’unica iscrizione presente recita: AVE MARIA ed è posta al centro tra l’immagine della Madonna col Bambino e la firma del fonditore.

Interno

L’interno è ad una sola ampia navata coperta a capriate, con arconi e tre altari di stucco recanti tele seicentesche raffiguranti la consegna delle chiavi a San Pietro, la Madonna del Carmine tra San Francesco ed un altro santo vescovo e la Madonna del Rosario con i relativi misteri.

Nelle pareti della chiesa si conservano anche i resti di decorazione pittorica dei secoli XVI e XVII con la raffigurazione dei Santi Apostoli Pietro e Paolo ai lati dell’altare maggiore, di Sant’Antonio da Padova e di un committente ai lati di un altare laterale.

Tra le numerose suppellettili conservate nella chiesa sono degni di nota un battistero e due acquasantiere di epoca rinascimentale ed un organo del secolo XIX, proveniente dall’Oratorio della Resurrezione di Spoleto e posto in una cantoria sopra la porta d’ingresso.

Sul retro della chiesa si eleva la torre campanaria rifatta quasi interamente nel 1955, nella cella campanaria ci sono tre campane di cui più interessante è la maggiore risalente al 1493.

Tradizioni

Nella chiesa si svolgono la festa di Sant’Antonio Abate in una domenica successiva al 17 gennaio e quella del patrono San Pietro Apostolo il giorno 29 giugno.

Dove si trova la chiesa