Chiesa di Santa Cristina

La chiesa romanica campestre di Santa Cristina era l’antica chiesa parrocchiale di Caso e si trova dislocata lungo l’antico itinerario per Gavelli, in località “Capu le Campore”, anche se oggi è tagliata fuori dalla viabilità principale ed inserita in una moderna pineta.

Esterno

L’intero edificio è stato costruito con una levigata cortina di pietre conce rosa, avendo la classica facciata romanica del primo periodo spoletino, che comprende lo stretto portale lunettato, una monofora soprastante ed il campanile a vela a doppio fornice in alto.

Nella parte posteriore si può notare un’abside semicircolare la cui copertura è stata realizzata con lastre di pietra anziché con manufatti in laterizio.

Le campane

La chiesa di Santa Cristina ha un campanile a vela con due campane realizzate dalla Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone. Le antiche campane furono rubate nei primi anni settanta. Scoperto il furto, la gente del paese denunciò il fatto e svolse direttamente le indagini che aiutarono a scoprire gli autori del reato. Il colpevole, scoperto, portò gli inquirenti presso una fonderia di Terni dove le campane, ridotte in frammenti, erano pronte per la fusione.

Su iniziativa dell’Associazione culturale “SPOLETO PRIMA”, della Parrocchia di Sant’Anatolia e dell’Associazione Turistica “PRO NARCO” i frammenti sono stati ricomposti. Con grande sorpresa, ricomponendo i pezzi le campane sono diventate tre. Sicuramente i frammenti della terza campana, di cui si ignora la provenienza, erano finiti nella stessa fonderia che li aveva raccolti e non li aveva distinti dagli altri.

Attualmente i bronzi si trovano all’ingresso del palazzo comunale di Sant’Anatolia di Narco, poste sopra un antico cassone di legno. Guardando lo stesso, le iscrizioni sono le seguenti:

SANTA CRISTINA ORA PRO NOBIS A. D. MDCXXVII per la campana sinistra nella quale è raffigurata la Croce; A. D. MCCLIII per la campana centrale priva di figure;

AVE MARIA GRATIA PLENA SEVERINUS ANTONIUS SPOLETINUS FECERAT. A. D. 1553 per la campana destra nella quale sono raffigurate le immagini: di Gesù con la scritta: SALVATOR MUNDI SALVA NOS, la Vergine col Bambino e la firma dei fonditori Silvestro e Antonio da Spoleto.

Interno

L’interno è a stretta unica navata, coperta a capriata, con pavimento in pietra, sedile che corre lungo le pareti laterali e piccole monofore alle pareti per l’illuminazione interna.

Nella parete absidale si conservano un affresco dell’Eterno benedicente in una mandorla di teste cherubiche sorretta da due angeli e l’altare originario in pietra.

Le pareti laterali conservano una interessante decorazione pittorica dei secoli XIV, XV e XVI, che ricopre gran parte della muratura e dove spiccano numerosi votivi di artisti ambulanti che transitavano per la Valnerina, compreso lo stesso Giovanni di Pietro detto lo Spagna.

Tra le numerose opere spiccano il Giudizio Universale con le anime dei purganti e dei beati e la porta d’ingresso del Paradiso vigilata da San Pietro con in mano le chiavi, episodi della vita di Santa Cristina e due immagini di scampato pericolo di naufragio di una nave.

Presso il Museo diocesano di Spoleto si conservano inoltre due importanti opere appartenenti a questa chiesa: una croce sagomata e dipinta con il Cristo, la Vergine Addolorata e San Giovanni e la statua in legno dipinto della titolare Santa Cristina di epoca trecentesca.

Non si conosce invece la fine che hanno fatto il tabernacolo ligneo con gli sportelli dipinti con gli episodi delle scene del martirio della santa e la tavola della Madonna col Bambino incorniciata dalle 15 formelle con la raffigurazione dei Misteri del Rosario.

Tradizioni

Nella chiesa si svolgeva la festa di Santa Cristina che un tempo era fissata per il 10 maggio e dopo la riforma del calendario liturgico spostata al 24 luglio.

Dove si trova la chiesa