La Madonna delle Grazie di Caso è una chiesa devozionale cinquecentesca sorta intorno ad un sacello del secolo precedente dove è raffigurato un evento miracoloso avvenuto in tale luogo e cioè l’apparizione ad un bambino del paese della Vergine a cavallo.
Esterno
L’esterno si presenta con ingresso su un fianco, la parete absidata di fondo si trova a valle, mentre quella a monte è affiancata in alto dall’ingresso di un piccolo eremo e da un campaniletto a vela con unica campana, che trovano posto in un soppalco a volta della navata principale.
Sul retro della chiesa, alla fine del secolo XIX, è stato costruito il cimitero locale in quanto le nuove leggi di polizia mortuaria volevano che le sepolture fossero state sistemate in un luogo distante dal centro abitato, ma vicino ad un luogo sacro della pietà popolare.
Interno
L’interno, a cui si discende con alcuni gradini da una porta laterale, si presenta a navata unica, coperta a capriata, pavimentata in cotto, con tre absidi nella parete di fondo, una delle quali ingloba l’antico sacello del secolo XV, completamente affrescato con gli episodi dell’apparizione.
Sia il resto delle absidi che le due pareti laterali sono state poi completamente ricoperte di affreschi votivi del secolo XVI, alcuni dei quali recentemente attribuiti al pittore Giovanni di Pietro detto lo Spagna e alla sua scuola, che aveva sede proprio nella vicina Spoleto.
Gli ex voto, sotto cui spesso compare il nome dei vari personaggi che li hanno commissionati, raffigurano in modo particolare la Madonna col Bambino, i Santi Rocco e Sebastiano protettori contro le varie pestilenze che affliggevano la zona, San Girolamo protettore degli eremiti e dei penitenti, San Michele Arcangelo protettore per la salvezza delle anime e Sant’Antonio Abate protettore degli animali e di tutto il mondo contadino, oltre a Natività e Crocefissioni.
La ricca decorazione pittorica sta a testimoniare la grande devozione verso questo luogo di culto che oltre che sul sito dell’apparizione si trovava in prossimità del castello di Caso e lungo un’antica strada un tempo molto frequentata, chiamata la Via del Ferro, che metteva in comunicazione la consolare Via Flaminia con la Valnerina e la montagna spoletina, dove si trovavano i giacimenti ed i luoghi della lavorazione del prezioso minerale.
Tradizioni
Nella chiesa si svolge ancora oggi il rito del ricordo dell’apparizione avvenuto il 4 luglio.