Chiesa di Santa Maria di Narco – la Pia

La stessa denominazione della località ci sta ad indicare l’ubicazione dell’antica pieve campestre di epoca romanica di Santa Maria di Narco, attualmente scomparsa, da cui dipendevano gran parte delle chiese degli attuali comuni di Sant’Anatolia, Scheggino e Vallo di Nera.

Sul posto o nelle immediate vicinanze è stata poi costruita in epoca molto più tarda una cappella di transito lungo l’antica strada della Valnerina che in questo tratto metteva in collegamento l’Osteria di Castel San Felice con l’abitato di Sant’Anatolia di Narco.

Si tratta comunque di un modesto edificio di culto che ha ereditato il titolo dell’antica pieve anche se la parrocchialità è stata trasferita nella chiesa che nel frattempo era stata costruita all’interno del paese e dedicata alla santa martire cristiana Anatolia.

Esterno

La facciata si presenta con un portale in pietra a terminazione rettangolare con ai lati due finestre quadrate munite di grate per assolvere alla devozione anche con la porta chiusa; altra finestra si trova poi nella parte più alta che è sormontata da un campanile a vela ad un solo fornice che al momento è mancante di campana in quanto recentemente trafugata.

Nelle immediate vicinanze della chiesa sgorga anche una copiosa sorgente di acqua che un tempo alimentava un mulino, oltre che ad essere utilizzata nei terreni circostanti destinati ad orti.

Interno

L’interno è ad unica navata divisa in due campate da un arco, pavimentato con moderno laterizio e coperto a capriate lignee e conserva ancora alcune suppellettili che un tempo venivano usate durante le celebrazioni liturgiche che vi si svolgevano nel corso dell’anno.

Le pareti laterali e quella di fondo sono state decorate durante il secolo scorso con una finta architettura che disegna anche la mostra dell’unico altare, dove un tempo era ospitata una tela di epoca seicentesca ove era raffigurata l’immagine della Madonna.

Essendo stata rimossa tale pala è tornata alla luce una decorazione pittorica di stile cinquecentesco che raffigura la Madonna col Bambino che forse era all’origine l’oggetto di culto mariano a cui spesso si rivolgeva la devozione popolare della zona.

Tradizioni

Nella chiesa avvenivano diversi pellegrinaggi annuali, ma quello più sentito e partecipato era quello del 25 marzo in occasione della ricorrenza dell’Annunciazione, quando vi si svolgeva la festa.

Dove si trova la chiesa